giovedì 12 febbraio 2015

“Il diavolo veste prada”: uno sguardo al mondo della moda donna


Se vi dicessimo Runway cosa vi viene in mente? Miranda Priestly. Poi? Rivista moda donna, Valentino, Gucci… In poche parole “Il diavolo veste Prada”, un film del 2006, diretto da David Franket, aventi per protagoniste una superba Meryl Streep ed una garbata Anne Hathaway. Quest’ultima, nei panni di Andrea Sachs, è una neo laureata, trasferitasi a New York nella speranza di trovare lavoro come giornalista; decide così, ingenuamente, di presentarsi al colloquio per l’ambitissimo ruolo di seconda assistente di Miranda Priestley (Meryl Streep per l’appunto). Viene assunta, ma non sa cosa l’aspetta.

Com’è lavorare in una delle più prestigiose riviste americane di moda donna?
Miranda Priestley, infatti, non è semplicemente l’influente direttore di Runway, una delle più prestigiose ed autorevoli riviste di moda donna (e non solo) nel mondo, ma è anche una donna spietata, inflessibile, perfida e sgarbata con chiunque le passi sotto tiro, Andrea Sachs inclusa. Tuttavia la stessa Andrea, per niente incline al mondo della moda donna, vede in questa assunzione un’occasione per la sua crescita personale e professionale e accetta quindi la diabolica proposta della cinica direttrice, sottoponendosi ad ogni tipo di angheria da parte sua. Più volte arriverà sul punto di mollare tutto, ma tiene duro e grazie anche all’aiuto di Nigel (stretto collaboratore di Miranda) comincerà a curare il suo look e comprendere soprattutto l’importanza di cose a cui non aveva mai dato peso (che la porterà però a trascurare sempre più i suoi affetti più cari).

Andrea Sachs alla settimana della moda donna
Lavorare in una delle prestigiose riviste di moda donna si rivela per Andrea non solo una grande opportunità di lavoro, ma anche di crescita personale. L’intelligenza non le manca. Questa, unita alle sue capacità, la rendono sempre più efficiente nel suo lavoro e anche diversa agli occhi della terribile Miranda Priestley. In questo modo, sorpassa tanti colleghi fino a diventare sua prima assistente, ottenendo inoltre la possibilità di prendere parte alla prestigiosa trasferta annuale a Parigi per la settimana della moda donna. Ma è qui che si rende conto di avere messo piede in un mondo che non le appartiene, che la strada intrapresa è lontanissima dalle sue reali aspirazioni e, soprattutto, che è ancora in tempo per rimediare.

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